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Trovare il giusto abbinamento vino-cibo è il punto di arrivo della degustazione di uno e dell’altro, e per fare ciò è necessaria un’indagine preliminare approfondita delle sensazioni legate a questi due elementi.  Volendo analizzare in primo luogo il cibo, è possibile descriverne delle impressioni il cui spettro prende in considerazione:  la dolcezza (derivante dagli zuccheri, nei dolci e nei dessert), la tendenza dolce e la morbidezza che si ritrova abbinata ai carboidrati (nei farinacei pane, pasta) alle proteine (carne, legumi) ai grassi nei salumi;  la sapidità (ad esempio nei formaggi stagionati e in molti salumi);   la speziatura e la piccantezza (insite nei cibi ma anche dovute alla cottura e all’aggiunta delle stesse spezie durante o dopo la cottura);  la tendenza acidula (in alcune verdure e ortaggi e nelle salse);  la tendenza amara (nelle verdure ma anche nelle carni, soprattutto selvaggina);  la succulenza (ossia la presenza di abbondanti liquidi all’interno del cibo, come nelle carni al sangue); la grassezza e l’untuosità (nei formaggi, nei salumi, in molte carni).  Descrivendo il vino, invece, a livello gustativo le sensazioni più importanti sono:  la sapidità e la freschezza o acidità (come nei vini bianchi giovani);  la dolcezza;  l’alcolicità e la sensazione pseudocalorica che ne deriva;   il tannino nei vini rossi;  la struttura ed in generale il corpo del vino;  la maggiore o minore morbidezza conferita dai polialcoli, dai minerali e dalle altre sostanze disciolte nel vino.  In base alle caratteristiche dell’uno e dell’altro elemento, è possibile quindi trovare criteri di abbinamento fondamentali come ad esempio l’unione dei dessert con i vini dolci, o l’accompagnamento del pesce con i bianchi e della carne con i rossi.  Crediamo fortemente nella teoria degli abbinamenti e di come questa possa esaltare al massimo ogni sapore scelto, ecco perché da mercoledì a venerdì a pranzo proponiamo il nostro menù freedom: 3 vini abbinati a 3 portate. per una degustazione unica e originale.